Parlare francese : ecco le espressioni francesi più famose…
Parlare francese, dopo tutto, non è cosi difficile. O almeno cosi potrebbe sembrare, da quello che si sente in giro…
Infatti, alcuni insinuano che basterebbe aggiungere qualche intercalare come “voilà” oppure “oh là là“. Cosi facendo, “rien ne va plus, les jeux sont faits” (i giochi sono fatti) e si parlerebbe la lingua di Molière.
Secondo altri, è quasi inutile imparare il francese. Basta fare finta di parlarlo, utilizzando alcune parolacce. E’ quello che viene spiegato in alcuni video che si trovano su internet. Uno s’intitola addirittura “How to fake French” (come fingere di parlare francese). In ogni caso, la parolaccia tipicamente francese per gli stranieri rimane “merde“…
Scherzi a parte, esistono comunque delle espressioni tipicamente francesi, conosciute ed utilizzate in altri paesi. “C’est la vie“ (cosi è la vita) fa sicuramente parte delle più famose, come lo sono anche “voilà“ (ecco), “comme ci, comme ça“ (cosi cosi) senza dimenticare “oh là là“.
In realtà, i Francesi non utilizzano poi cosi tanto spesso queste parole che sembrano cosi francesi per uno straniero. E’ meglio utilizzarle con moderazione…
Ci sono altre frasi o espressioni che piaciono agli italiani ma che non si sentono quasi mai in Francia. Cosi “rien ne va plus, les jeux sont faits“ (letteralmente : nulla si può fare, i giochi sono fatti) viene pronunciata all’origine dal croupier durante il gioco della roulette. E’ ormai entrata nel linguaggio comune italiano e significa che, quel che è stato fatto è fatto, e che non c’è più niente da fare.
Alcune espressioni sono invece dei falsi francesismi. Non vengono per niente utilizzate in Francia in quanto sono state inventate nel Bel Paese, utilizzando delle parole francesi. E’ il caso di “bonjour finesse” (sconosciuta ai francesi) ma che permette in Italia, di comunicare a qualcuno, in modo ironico, che di finezza, ne dimostra proprio poca…
Ecco il significato di alcune espressioni francesi che si possono sentire in Italia :
– bon appétit! : buon appetito!
– vis-à-vis : di fronte
– tête-à-tête : incontro di due persone, generalmente di carattere riservato o intimo
– pour parler : tanto per parlare, tanto per dire
– ménage à trois : relazione sentimentale fra tre persone
– fare pendant : essere il pendant di qualcosa, andare bene con qualcosa
– la crème de la crème : il meglio del meglio
In definitiva, visto che ci sono un bel po’ di parole francesi nella lingua italiana, ne parleremo in un prossimo articolo. Di fatto, secondo il linguista Luca Lorenzetti, i francesismi costituiscono più del 7% del lessico di base dell’italiano. E comunque la lingua francese ricambia il favore, prendendo in prestito delle parole italiane, come ad esempio : bravo, spaghetti, panini, opéra, scénario, ecc.
Se conoscete altre espressioni francesi usate in Italia, non esitate a indicarcele, utilizzando i commenti.
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Quando si è formata l’italia come nazione e si doveva scegliere la lingua nazionale, c’è stato chi ha proposto il francese.
Fortunatamente non è andata così perché la prima identità di un popolo è la lingua.
Per un italiano un austriaco ed un tedesco sono la stessa cosa!, ed è difficile capire che chi abita a san marino non è italiano.
Il francese è inutile?
E’ quello che dicevamo alla nostra professoressa di francese.
Chiaramente dipende da quanto si adopera, oggi potrebbe non servirmi a niente, domani ho rapporti di lavoro con una azienda francese e diventa vitale.
Meglio essere preparati.
Giuseppe
Bonjour Giuseppe,
Il suo commento è molto interessante ma non condivido alcuni punti.
Per quanto riguarda l’aspetto identitario di una lingua, se la stessa lingua è parlata in più di una nazione, evolverà comunque in modo diverso in ciascuna.
Il francese parlato in Francia è diverso da quello parlato in Belgio, in Senegal, in Québec o in Algeria. In Niger, per dire stasera, si dice “oggi sera” mentre gli Svizzeri utilizzano l’espressione “déçu en bien” (deluso positivamente) per indicare che sono sorpresi positivamente… Quindi alla fine, ogni popolo fa diventare “sua” la lingua.
Inoltre, se si imparasse una lingua solo perché utile, allora perché uno dovrebbe imparare l’italiano ? Per fortuna, il fascino di una lingua va ben al di là del solo fattore utilitario.
Ma se vogliamo soffermarci solo su questo aspetto, il francese è parlato da 250 millioni di persone come lingua materna o seconda ed è anche la seconda più insegnata come lingua straniera. La Francia è uno dei primi partner economici dell’Italia e il francese è una delle lingue ufficiali delle istituzioni europee.
“se si imparasse una lingua solo perché utile,
allora perché uno dovrebbe imparare l’italiano?”
Questo glielo abbiamo chiesto alla professoressa di italiano!
Ritornando al punto di disaccordo lei dice che ogni popolo fa diventare
sua la lingua, io che è la lingua che fa il popolo, chiaramente è
solo il mio punto di vista (da nessuno); per questo la lingua dell’italia
appena formata non era un problema da poco conto; i savoia parlavano francese
e la savoia è una regione della francia.
Restando in italia noi meridionali etnicamente siamo molto più affini
ai greci che agli italiani del nord (facevamo parte della magna grecia)
Aristotele, Pitagora, Euclide, Eschilo, … tutti terroni 🙂
ci consideriamo italiani prima per la lingua e poi per lo stato.
Le faccio un altro esempio
supponiamo che abbiamo dei piccoli gruppi di persone
per formare dei villaggi in un’isola deserta di
italiani, francesi, senegalesi,
svizzeri di madrelingua italiana.
E’ naturale l’accoppiamento italiani-svizzeri, francesi-senegalesi
appunto perché la lingua vale più del passaporto.
Lei probabilmente sarebbe nel gruppo italiani-svizzeri,
ed infatti scrive benissimo in italiano.
(Ma nell’altro gruppo probabilmente pagherebbe meno tasse).
Ritornando al francese i suoi punti di forza sono:
(i) relativamente facile acquisirla per un italiano;
(ii) vicinanza con la francia, quindi facilità di vacanze francesi;
indispensabili per mantenere un francese di alto livello;
(iii) acquisizione di prestigio
(speriamo che non mi legge nessuno) le lingue non sono
tutte uguali;
(iv) l’inglese ormai si dà per scontato, il francese potrebbe essere
il fattore discriminate nella scelta di un candidato.
(v) ….
Scusi se l’ho annoiata.
Bonnes fêtes, Catherine
Bonjour Giuseppe.
La ringrazio per il Suo ragionamento molto interessante. Poi ne parliamo dopo le feste.
Intanto auguro a Lei e a tutti una felice e serena Pasqua !